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MARTA ABBA E PIRANDELLO: STORIA DI UN AMORE ALLA COSTA FIORITA

VILLA MEZZALUNA

Si può dire che Costa Fiorita è stato un sogno per la Versilia. E Villa Mezzaluna un sogno tra Marta Abba e Pirandello.

I due si erano conosciuti nel 1925, avviando una lunga collaborazione professionale. Il loro rapporto durerà fino agli anni ’30. Una fitta corrispondenza li unirà poi fino a pochi giorni prima della morte di Pirandello. Lui era già rientrato in famiglia da tempo e lei, negli USA, sposata ad un ricco imprenditore.

Lei capricciosa e volubile; lui incline alla malinconia. Quando si conobbero, decisero di intrecciare le loro vite. La Versilia ancora oggi conserva quel fascino impalpabile. Le pinete di D’Annunzio. Edifici liberty maestosi. Architetture sognanti. Un certo fascino esotico.

Pirandello odiava i pettegolezzi che lo circondavano quando portava Marta Abba in vacanza all’Hotel Royal di Viareggio. In fondo la moglie, Antonietta Portolano, era ancora in vita. Pazza e chiusa in una clinica, ma ancora in vita. Decise quindi di comprare un terreno al di là della Fossa dell’Abate. Era la zona della Costa Fiorita.

 

Marta Abba volle che Pirandello le costruisse un sogno: non gigantesco, ma come più le piaceva. Villa Mezzaluna infatti è frutto di un capriccio. Tonda, dagli spazi non sezionati, una volta stellata all’interno e un ricordo di stile moresco nella copertura a “cipolla”. Oggi la villa, ancora di proprietà privata, si nasconde quasi dietro alte siepi. Camminando per le tranquille strade dell’interno di Lido di Camaiore, la si incontra quasi per caso. Ed è circondata da altre ville da sogno.

Ormai in pochi ricordano chi fossero i primi, famosi, proprietari. Magari qualche nonno che passa lì per caso potrà risvegliare vecchi ricordi. Ricordi che risalgono alle loro mamme magari. In fondo non è passato poi così tanto tempo!

Articolo dal sito di promozione territoriale www.inversilia.com


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